Gli ultimi studi della Cgia di Mestre sono chiari: quasi 400.000 famiglie in Puglia (il 36% del totale) sono a rischio povertà energetica, ossia hanno difficoltà ad utilizzare con regolarità e a necessità gli impianti di riscaldamento, condizionamento e gli elettrodomestici. Se da un lato questa campagna elettorale è caratterizzata da un tentativo delle varie forze politiche di mettere al centro le politiche familiari, soprattutto con misure che incentivano la crescità del tasso di natalità in Italia (attualmente tra i più bassi in Europa), dall’altro lato manca una concreta proiezione nel prossimo futuro: ad Ottobre le famiglie vivranno un vero e proprio dramma energetico. Bisogna intervenire senza temporeggiare su questa problematica. È assolutamente necessario continuare nella linea introdotta dal Governo Draghi: il bonus bollette consente a famiglie e imprese in difficoltà di mitigare i rincari del caro energia. Bisogna continuare in questa direzione, aumentando il numero dei destinatari (ad oggi solamente nuclei con Isee inferiore a 12.000 euro e, se numerosi, inferiore a 20.000 euro, percettori di reddito o pensione di cittadinanza e utenti fragili che utilizzano apparecchiature elettromedicali). È necessario, se non prioritario, avviare una nuova trattativa a livello europeo sull’approvvigionamento energetico, ed è opportuno che a condurre questa trattativa sia un governo a guida Draghi, l’unico leader italiano ad oggi in grado di avere una autorevolezza riconosciuta dagli omologhi europei e fondamentale per avviare confronti costruttivi. Infine, per quanto riguarda i nostri territori, è opportuno andare oltre le strumentalizzazioni e le polemiche, soprattutto sulla TAP: la trattativa sulle compensazioni sarebbe dovuta avvenire nel 2017 ma la miopia di chi l’avrebbe dovuta gestire ha fatto il resto. Ora, però, è il momento di essere compatti e trovare soluzioni reali. Se non sarà così a rimetterci, infatti, saranno le famiglie e i più fragili, come al solito.