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Set

“Il risultato ottenuto nel collegio uninominale Puglia U05 è straordinario. Con 12.473 preferenze nel collegio uninominale di Bari U05 risulto il più suffragato per il terzo polo per la Camera dei deputati su tutti i collegi uninominali pugliesi. Con il 5.63% dei consensi nel collegio uninominale di Bari U05 ho ottenuto il secondo miglior risultato per il terzo polo nei collegi uninominali di Camera e Senato per la Puglia (media Puglia 4.82)”.

Inizia così Stefano Franco, candidato uscente per il terzo polo Azione-Italia Viva-Calenda per il collegio uninominale di Bari alla Camera dei Deputati.

La campagna elettorale si è appena conclusa. Quali sono i suoi commenti a riguardo?

Abbiamo avuto la dimostrazione che è assolutamente legittimo pensare alla nascita di un nuovo progetto riformista, liberale e democratico sicuramente a livello nazionale ma anche in Puglia. È evidente che questo progetto debba iniziare da Bari, sia perché il risultato elettorale è tra i più incoraggianti nel capoluogo pugliese, sia perché la prossima scadenza elettorale è proprio quella delle amministrative del 2024.

Il progetto ripartirà sicuramente da Stefano Franco, già candidato uninominale per le ultime consultazioni elettorali del 25 settembre. Attualmente Stefano Franco risulta essere l’unico ad avere una carica elettiva in quota al Terzo Polo in qualità di consigliere al Municipio 3 di Bari.

Il progetto politico del terzo polo, come già dissi nel discorso di apertura al comizio di Renzi a Bari (ndr evento del 18 settembre 2022), non termina il 26 settembre ma inizia da quella data. Inizierà da Bari, partendo da tutti gli attivisti con cui in queste intense settimane di campagna elettorale abbiamo condiviso oltre alle fatiche anche e soprattutto la volontà comune di costruire i presupposti per una nuova proposta politica che parta dal basso, parta delle periferie, parta dalle persone.

La sua campagna elettorale del terzo polo è stata affiancata da un gruppo di giovani attivisti di Azione e Italia Viva che hanno organizzato gazebo, volantinaggi, passeggiate nelle vie della città e incontri con i mercatali e i commercianti.

Abbiamo assistito in queste settimane ad una vera e propria rivoluzione in termini di partecipazione alla vita politica della nostra città. Abbiamo superato l’ostacolo dell’indifferenza delle testate giornalistiche rispetto alla nostra proposta, siamo stati esclusi da quasi tutti gli eventi di confronto con gli altri candidati, abbiamo assistito a forme di ostruzionismo quasi al limite della par condicio. Non dico questo per polemica, ci mancherebbe. Dico questo perché sono convinto che se, nonostante tutto ciò, abbiamo ottenuto un risultato elettorale importante vuol dire davvero che la proposta politica che abbiamo portato avanti è ormai matura ed è naturale che si affermerà nei prossimi anni a livello anche cittadino e regionale.

Il Terzo Polo è risultato il primo partito scelto dai giovani tra i 18 e 24 anni (raggiungendo il 17,6% delle preferenze). Si tratta di un risultato incoraggiante in termini di prospettiva politica ma anche e soprattutto perché evidenzia che c’è ancora una volontà dei giovanissimi di partecipare alla vita politica e a sentirsi adeguatamente rappresentati da nuovi partiti.

Queste risultanze non fanno altro che fotografare quanto è successo in questa tornata elettorale. Siamo partiti in questa campagna elettorale con una piccola squadra di 2 giovani, al secondo incontro ce n’erano 4, poi 10 e nelle ultime riunioni tra giovani eravamo più di 50. Questa è la dimostrazione che il progetto politico del Terzo Polo ha un futuro, non è necessario aggiungere altro.

Molti sono stati però gli astenuti.

Il tasso di astensionismo evidenzia la disaffezione che ormai c’è nella politica. La gente non va a votare perché non si sente rappresentata oppure crede che le cose non possano cambiare o debbano andare sempre peggio. Si tratta evidentemente di coloro che sono stati delusi dalla politica del passato. A tutti loro dico che da oggi possono sentirsi rappresentati dalla nuova proposta politica portata avanti dal Terzo Polo, una politica che mette al centro le competenze, la serietà e il pragmatismo.

Nel collegio uninominale di Bari in particolare abbiamo visto uno dei più alti risultati per il Movimento 5 Stelle, che supera addirittura il PD. Il PD è finito?

Non penso assolutamente che il PD sia finito, penso che il PD abbia smesso di seguire la sua anima riformista e abbia abbracciato l’anima populista dei 5 stelle. Senza contenuti si perde, sempre. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle penso che abbiano tratto vantaggio dalla leva elettorale costituita dal reddito di cittadinanza, ma è evidente che questo creerà un boomerang negativo fra un paio di anni, quando la maggior parte degli attuali percettori del reddito non se lo vedrà confermato. Il populismo purtroppo è questo: provare a dare risposte banali a temi complessi, e alla lunga non paga mai. Piuttosto il tema della povertà è un tema vero e deve essere affrontato coscienziosamente, da chi la povertà l’ha vissuta e non da chi la racconta nei salotti politici.

A livello nazionale non è ancora chiaro se adesso Azione e Italia Viva costituiranno un unico partito oppure si muoveranno in maniera indipendente, sempre all’interno di un’unica anima riformista.

Questo è un tema rilevante e non nascondo che sottende una certa preoccupazione da parte mia. Abbiamo avuto la dimostrazione in questa campagna elettorale che l’unico modo per vincere una sfida politica è quella di avere una comunanza di visioni e costruire una proposta politica credibile e basata sui contenuti. Le divisioni appartengono a quanto più distante ci sia non solo nella politica, ma anche nella vita di chi cerca di costruire i presupposti per un mondo migliore e un mondo di pace. Se a livello nazionale hanno ancora dei dubbi, qui a livello locale e territoriale i dubbi non ci sono: il progetto politico del Terzo Polo andrà avanti insieme con Azione e Italia Viva all’interno di un unico contenitore politico.

Quali sono le sue personali prospettive per il futuro?

Il risultato elettorale raggiunto è sicuramente una base importante per costruire uno spazio politico per tutti coloro che hanno un animo riformista. Quello che farò sarà continuare a lavorare nella direzione che ho sempre fatto, camminare nelle strade provando seriamente a rappresentare gli interessi delle persone, soprattutto dei più fragili o di coloro che non si sentono rappresentati. Il risultato sarà una naturale conseguenza. Non penso di essere ambizioso oltremodo se dicessi che ho tutte le carte in regola per sedere in consiglio comunale di Bari o in consiglio regionale. Non c’è da quasi 25 anni un rappresentante politico del mio Quartiere nell’assise comunale  – ndr Stefano Franco è nato e cresciuto al quartiere periferico San Paolo di Bari. È arrivato il momento di riprendere e rivendicare il nostro spazio. Ma sarebbe sbagliato pensare solamente ad un percorso personale: il riscatto a cui auspichiamo non è qualcosa di personale ma qualcosa che parte da una vera e propria nuova volontà generazionale e territoriale. E per questo sono certo che nel prossimo futuro ci toglieremo tante soddisfazioni. La nostra porta è aperta per tutti coloro che vogliono costruire un futuro migliore.

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